Tipula sp. - Terra di Maremma

Title
Vai ai contenuti
Tipula sp.
I Tipulidi o tipule (Tipulidae Latreille, 1802) sono una famiglia di insetti dell'ordine dei Ditteri (Nematocera: Tipulomorpha).

Generalità
Insetti piuttosto comuni, sono chiamati volgarmente "zanzaroni" perché apparentemente ricordano nell'aspetto le zanzare e spesso vengono identificate erroneamente come i maschi delle zanzare. In realtà si tratta di insetti che, oltre alle dimensioni maggiori (2 o 3 volte più grandi), ne differiscono marcatamente per molti caratteri morfologici e per l'etologia; l'associazione delle tipule alle zanzare è dunque del tutto inappropriata e dovuta a una sommaria generalizzazione da parte dei non specialisti. In particolare, va osservato che, a differenza delle zanzare, le tipule sono incapaci di pungere e l'unico danno che producono alcune specie è di tipo economico per il regime dietetico fitofago.
La forma caratteristica e le dimensioni ragguardevoli li rendono facilmente riconoscibili. Va però precisato che le tipule possono essere confuse facilmente con altri Nematoceri dall'aspetto simile, più o meno correlati sotto l'aspetto tassonomico e filogenetico, per lo più appartenenti agli infraordini dei Tipulomorpha e dei Ptychopteromorpha. Nel complesso si usa genericamente la locuzione di aspetto tipuloide o tipuliforme. Facendo riferimento al rapporto fra dimensioni corporee e sviluppo delle zampe, gli anglosassoni e gli spagnoli indicano genericamente gli insetti di aspetto tipuloide con le rispettive locuzioni di crane flies e moscas grúas ("mosca gru"), associandoli per attinenza alle gru.
L'identificazione, sotto l'aspetto lessicale e nomenclaturale, tra i Tipulidi, l'aspetto tipuloide e i taxa superiori che li comprendono (superfamiglia Tipuloidea e infraordine Tipulomorpha), a rigore, sarebbe inappropriato, in quanto questa famiglia non è la più rappresentativa. Pur trattandosi di una famiglia ricca di specie (5-6 000 specie), i Tipulidi sono appena la metà di una famiglia più vasta e più comune, quella delle Limoniidae, che comprende oltre 11 000 specie. D'altra parte, nella tassonomia tradizionale e, ancora oggi, fra gli Autori anglosassoni, la famiglia dei Tipulidae si identifica con un raggruppamento esteso che comprende anche i Limoniidae e le altre famiglie minori dei Tipuloidea (Cylindrotomidae e Pediciidae). Non essendoci ancora un consenso sulla suddivisione sistematica dei Tipuloidea, in letteratura si usa spesso distinguere fra Tipulidae sensu lato e Tipulidae sensu stricto, includendovi o meno anche i Limoniidae, i Pediciidae e i Cylindrotomidae.

Descrizione
Adulto
Le tipule hanno una morfologia primitiva, nell'ambito dei Ditteri, presentandosi come insetti di medie o grandi dimensioni, dal corpo esile, stretto e allungato, provvisto di zampe sottili ma di eccezionale lunghezza e di ali grandi, strette e lunghe, generalmente trasparenti o marcate da pigmentazioni zonali. Le livree sono talvolta appariscenti, ma in genere ricorrono colori abbastanza neutri variabili dal bruno al rossastro al giallastro al nerastro. In alcuni tipulidi (Ctenophora) ricorre anche il mimetismo batesiano, con l'imitazione dell'aspetto di Imenotteri Icneumonidi.
Il capo dei Tipulidi è tipicamente prognato e allungato, per il marcato sviluppo in lunghezza del clipeo e delle guance, formando una struttura preboccale, detta nasus, che porta all'estremità l'apparato boccale vero e proprio. Questo è di tipo lambente-succhiante, è breve e poco visibile, ad eccezione dei palpi mascellari e del labbro inferiore, che forma un vistoso doppio labello.
I caratteri differenziali che permettono di distinguere i Tipulidi dagli altri tipuloidei consistono nel maggiore sviluppo, in proporzione, della regione geno-clipeale e, soprattutto nella conformazione dei palpi mascellari: come in tutti i Tipuloidi, i palpi sono composti da 4 articoli e sono piuttosto lunghi, ma i Tipulidi presentano l'ultimo articolo marcatamente più lungo degli altri, in genere quanto il secondo e il terzo messi insieme. Gli occhi sono relativamente grandi, di forma globosa, distanziati e posizionati ai lati del cranio, che in questa zona ha uno sviluppo trasverso e più largo rispetto alla regione clipeo-genale. Gli ocelli sono assenti come in tutti i Tipuloidi. Le antenne sono moderatamente allungate, talvolta verticillate (Tipulinae) oppure pettinate (maschi dei Ctenophorinae), composte nella maggior parte delle specie da 12-13 articoli o, in casi eccezionali, al massimo 15.
Il torace è moderatamente gibboso e come nella generalità dei Tipuloidi presenta sul mesonoto una sutura trasversa conformata a V, con vertice rivolto posteriormente. La lunghezza delle zampe è il carattere più evidente, condiviso comunque con tutti gli altri insetti di aspetto tipuloide: hanno coxa e trocantere brevi, femore e tibia notevolmente lunghi. Il tarso è composto da 5 segmenti, di cui il primo notevolmente lungo; come negli altri Tipuloidei, il pretarso è provvisto di due processi pari (pulvilli) e un lobo impari espanso (arolio). L'estremità delle tibie è priva di speroni, che sono invece presenti nella generalità dei Cylindrotomidae e in una parte dei Limoniidae. Un carattere particolare associato alla morfologia delle zampe è la facilità con cui occorre l'automutilazione (autotomia) per distacco della zampa in corrispondenza dell'articolazione femoro-trocanterica; questo carattere è una forma di difesa nei confronti dei predatori, ai quali sono facilmente esposti per la loro mobilità stentata. Le ali sono ben sviluppate, di forma allungata e relativamente stretta, con lobo anale ampio e poco pronunciato. Sono generalmente glabre, membranose e trasparenti ed hanno una nervatura complessa, comprendente 10-11 vene longitudinali raggiungenti il margine.
L'addome è sottile e allungato, di forma irregolarmente cilindrica, composto da 9 uriti apparenti. Quello dei maschi presenta sull'ultimo urite due appendici, dette clasper o claspettes, associate alle armature genitali e utilizzate per trattenere l'addome della femmina durante la copula. L'addome delle femmine è fusiforme per la trasformazione degli ultimi uriti in un ovopositore di sostituzione di forma conica.
Larva
La larva dei Tipulidi è apoda ed eucefala, con capo retrattile. Il corpo, di colore grigio, ha una forma irregolarmente cilindrica, leggermente più sottile nella zona cefalica, e un tegumento robusto. La zona caudale è tronca e termina con due superfici appiattite contenenti rispettivamente i due unici stigmi e l'apertura anale. Sia gli stigmi sia l'ano sono circondati da papille coniche appuntite.
La presenza di due soli stigmi nella zona anale indica una relazione con le larve acquaiole, presenti peraltro anche fra i Tipuloidei, tipiche dei Nematoceri primitivi, nelle quali la respirazione si svolge in genere grazie alla presenza di due stigmi addominali, portati all'apice di processi o veri e propri sifoni respiratori disposti in posizione caudale.
Pupa
La pupa ha anch'essa una forma cilindrica, affusolata nella zona caudale, provvista di processi conici all'estremità dell'addome. Sul dorso del primo segmento toracico sono presenti due processi respiratori (cornetti respiratori).

Habitat e biologia
Nelle regioni temperate, i Tipulidi svolgono in genere un ciclo con 1-2 generazioni l'anno e con svernamento allo stadio di larva. Gli sfarfallamenti hanno luogo in primavera o in autunno oppure in primavera e in autunno.
Le larve dei Tipulidi sensu stricto sono per lo più terricole ma associate alla presenza di un'elevata umidità del terreno o del substrato di crescita. Popolano perciò i suoli umidi, le lettiere vegetali, il legno marcescente oppure si comportano come semiacquatiche, colonizzando il suolo ai margini di corsi d'acqua e degli stagni. Rare sono le specie con larve prettamente acquatiche.
Il regime dietetico è prevalentemente saprofago, a spese di materiale organico di origine vegetale, fra cui anche il legno. Nell'ambito della famiglia sono tuttavia presenti alcune specie, in proporzione pochissime, le cui larve possono comportarsi come fitofaghe a tutti gli effetti, in quanto nei primi stadi si nutrono a spese dei semi o delle piantine in fase di germinazione e successivamente a spese di radici o di qualsiasi parte dell'apparato vegetativo aereo a contatto con il suolo o nella immediata prossimità. Le larve terricole si rifugiano durante il giorno in piccole gallerie verticali formate nel profilo del terreno (pozzetti). Durante la notte fuoriescono dai pozzetti per alimentarsi, uscendo anche alla superficie. Il comportamento è singolare in quanto, muovendosi come vermi, afferrano le foglie cercando di staccarle o di attirarle all'imboccatura della galleria.
Gli adulti sono presenti generalmente in ambienti umidi e freschi, ma non mancano le specie che possono ritrovarsi anche in luoghi più o meno asciutti. Come in tutti i Tipuloidi, la loro vita è relativamente breve e concentrata sulla riproduzione.

Antagonisti naturali
Gli antagonisti naturali si annoverano soprattutto fra i Vertebrati e, in particolare, hanno un ruolo di primo piano gli uccelli e i Chirotteri della famiglia dei Vespertilionidi; in quest'ultima famiglia sono ad esempio attivi predatori di tipulidi i pipistrelli delle specie Myotis mystacinus, Pipistrellus pipistrellus, Eptesicus nilssonii. Per alcuni di questi animali, le tipule, allo stadio adulto o allo stadio giovanile, possono costituire anche il componente principale, se non esclusivo, della dieta. Ad esempio, le larve di tipulidi messe a disposizione dallo scioglimento delle nevi rappresenterebbero la risorsa trofica fondamentale per l'allevamento della prole del fringuello alpino (Montifringilla nivalis): per sostenere una nidiata di quattro piccoli sono necessarie oltre 500 larve.
Negli Artropodi sono attivi i coleotteri delle famiglie dei Carabidae e degli Staphylinidae, fra i predatori, e alcuni ditteri della famiglia dei Tachinidae (Bucentes crestata, Bucentes geniculata), fra i parassitoidi.

Fonte WIKIPEDIA
L'ora in MAREMMA:
Torna ai contenuti